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SOSTENIBILITÀ & CURRICULUM

Le  competenze IBSE e di sostenibilità descritte nel quadro di riferimento e che abbiamo cercato di sviluppare nei moduli di apprendimento sono state identificate come cruciali per il conseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite declinati per le città, perché è proprio nell’ambiente urbano che si gioca la sfida più grande della sostenibilità cioè:

è proprio nell’ambiente urbano che si gioca la sfida più grande della sostenibilità cioè accogliere le persone (Secondo il World Urbanization Prospects 2018 dell’Onu, due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città entro il 2050) e, allo stesso tempo, fornire i servizi di cui hanno bisogno, senza intaccare ulteriormente le risorse esauribili e diminuendo gli inquinamenti, riducendo le emissioni di gas serra, ripristinando le condizioni di biodiversità, in una situazione di vivibilità, giustizia sociale, prosperità e benessere.

Ogni obiettivo dell’Agenda 2030 delle nazioni Unite è articolato in diversi target o obiettivi specifici per un totale di 169 target e 240 indicatori. Benché divisi in 17 obiettivi, gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile sono collegati tra loro e interconnessi. Come si potrebbe garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva (Goal 4) senza offrire pari opportunità a donne e uomini (Goal 5) e eliminare le diseguaglianze? (Goal 10). E ancora per assicurare salute e benessere (Goal 3), occorre vivere in un Pianeta sano (Goal 6, 7, 12, 13, 14 e 15); e infine per creare città e comunità sostenibili (Goal 11) è indispensabile considerare le tre dimensioni dello sviluppo (economica, ambientale e sociale) e quindi creare le condizioni per diminuire la povertà, la fame, l’ineguaglianza e aumentare il lavoro, la pace, la giustizia, le partnership (Goal 1, 2, 8, 9 16, 17).

Come  si  noterà  sono  ben  pochi  gli  Obiettivi e i Target nell’Agenda 2030  di  cui  il curriculum scolastico non si interessa. La strategia diventa quindi quella di ribaltare una situazione in cui in classe si sviluppano alcuni contenuti e competenze: si tenta di proporre una cornice unitaria, reale, problematica, tangibile, studiabile e investigabile come quella della sostenibilità dei luoghi dove gli studenti vivono, dove i nuovi saperi curricolari prendono senso perché diventano essenziali per comprendere la realtà. I moduli di apprendimento, come ad esempio quelli proposti in questo progetto, individuano un tema o più temi chiave per la sostenibilità delle città – diventano dunque il contesto per gli studenti – danno l’opportunità al docente e agli studenti di selezionare i contenuti curricolari indispensabili per comprendere i fenomeni analizzati e per svilupparli, fanno sì che le competenze infine diventino trasformative, cioè mettano nelle condizioni lo studente di scegliere e agire verso il cambiamento.

La sfida di sostenibilità darà dunque continuità, motivazione, un contesto di realtà, possibilità di apprendimento attivo di contenuti curriculari che altrimenti sarebbero sviluppati in momenti o materie diverse o scollegati fra loro e senza una chiara motivazione che porti lo studente a comprendere i nessi fra ciò che studia, la realtà che vive, le possibilità per prendersi una responsabilità.

2 video per approfondire:

  • Telmo Pievani, ordinario di Filosofia delle scienze biologiche all’università di Padova interviene per il progetto One planet school sullo slancio di evoluzione culturale di cui abbiamo bisogno per prendere “decisioni sagge” per il futuro del pianeta.
  • Studenti e studentesse del Liceo Morgagni di Roma commentano 100 foto sullo sviluppo sostenibile partendo dai punti di vista e dai bisogni degli studenti
Telmo Plevani – La terra dopo noi – One planet school – WWF
100 foto sulla sostenibilità commentate dagli studenti di un liceo di Roma